Antica Orologeria Zamberlan

La Parigina: caratteristiche poco note

Il movimento delle "pendole di Parigi" è diffusissimo in tutta Europa, in particolar modo in Francia (ovviamente) ed in Italia. E' impiegato nella grande maggioranza delle pendole da tavolo prodotte nel '700 e nell''800. La sua forma rotonda e le pochissime varianti adottate nella costruzione lo rendono facilmente riconoscibile.

Ecco come si presenta ad un primo sguardo dentro alla cassa: il campanello della suoneria qui è stato tolto per mettere in evidenza la grande ruota "spartiora" a cinque razze, tipica del 90% della produzione.

foto generica prova

La manutenzione

  1. Durante la rimessa all'ora le lancette vanno spostate solo in avanti. Attendere che la suoneria batta tutti i colpi ad ogni ora e mezz'ora. E' ammissibile uno spostamento all'indietro limitato: agendo con delicatezza è possibile sentire il punto in cui la lancetta dei minuti oppone resistenza al moto. Non procedere oltre.
  2. Questo tipo di movimento deve essere revisionato almeno ogni quattro anni. Nel caso in cui sia montato in una cassa che lo lascia esposto alla polvere (come negli orologi a portico) questo intervallo deve essere ridotto. Non bisogna assolutamente aspettare che l'orologio si arresti spontaneamente per sottoporlo a revisione: in questo caso si saranno sicuramente prodotti danni piuttosto gravi (usura dei pignoni, rigatura dei perni) che faranno aumentare considerevolmente il costo della riparazione oltre ad abbreviare la vita del movimento.
  3. E' necessario togliere il pendolo dal movimento nel caso si debba trasportare l'orologio. E' un'operazione piuttosto semplice: si toglie il campanello di suoneria dopo averne svitato il dado di fissaggio e si sgancia il pendolo dalla sospensione con delicatezza. Per piccoli spostamenti (ad esempio per la pulizia del mobile sopra al quale la cassa è appoggiata) questa operazione non è obbligatoria, a patto di muovere la Parigina lentamente, senza scosse.
  4. Non cercare di pulire da soli le casse (soprattutto se dorate) sempre che non si tratti semplicemente di spolverarle con un piumino. Si potrebbe danneggiarle con prodotti di pulizia non adatti o abrasivi.

 

La durata della carica: uno strano caso

E' convinzione diffusa che la durata di carica delle Parigine sia di otto giorni, come per un gran numero di orologi a pendolo di qualità. In questo caso, invece, la durata è di quindici giorni.
Il motivo di questo equivoco è semplice: le molle di carica originali hanno almeno 70-80 anni, a volte quasi 200. Hanno perso parte della loro elasticità e quindi non sempre riescono a far marciare l'orologio durante gli ultimi giri del loro svolgimento. Ci riescono bene quando sono completamente o quasi completamente cariche. Per un orologiaio è quindi facile consigliare al proprietario di caricare l'orologio settimanalmente piuttosto che ogni 15 giorni; il proprietario a sua volta avrà meno difficoltà a ricordarsi di farlo ogni sette giorni piuttosto che a settimane alterne.
La soluzione al problema è in apparenza semplice: sostituire le molle. Purtroppo però gli standard di costruzione odierni sono diversi da quelli usati nel '7 ed '800. Oggi a parità di dimensioni dei bariletti di carica lo spessore delle molle è sensibilmente superiore rispetto al passato e questo ha due conseguenze:

  1. la lunghezza della molla che si riesce a montare nel bariletto è inferiore all'originale (il maggiore spessore le fa occupare più spazio) e questo riduce la durata di carica. Il problema non si risolve;

  2. il maggior spessore corrisponde ad un aumento esponenziale della forza della molla: il contraccolpo conseguente alla sua eventuale rottura può causare gravi danni al movimento, spesso addirittura la rottura dei perni dei gruppi di rinvio, dei denti della ruota del bariletto o delle ali del pignone di rinvio.

Non si può quindi che montare una molla dello stesso spessore dell'originale ma più corta. La durata di carica non raggiunge comunque i quindici giorni però l'integrità dell' orologio in caso di sua rottura è salva.
In una riparazione accurata vi è la possibilità di costruire appositamente la molla usando del nastro d'acciaio e sottoponendolo ad adeguati trattamenti termici. In pratica questa è una soluzione raramente adottata per questioni di costo: sembra che i proprietari di parigine non si curino del problema della durata di carica.
Obiettivamente, dovendo a volte la molla essere sostituita e perdendo comunque l'orologio una sua parte originale, il fatto di montarne una leggermente più corta non è poi una così cattiva pratica dal punto di vista tecnico-storico.

 

Come rimediare facilmente agli errori della suoneria.


Un difetto fastidioso di questo tipo di movimento è la possibilità che la suoneria batta un numero di colpi diverso dall'ora segnata dalle lancette. Può accadere in seguito ad una rimessa all'ora affrettata, cioè quando al passaggio delle ore non si lascia che l'orologio suoni tutti i colpi dovuti. Può accadere ancora quando l'orologio non è più ricaricato fino al suo arresto spontaneo: a volte il treno di ingranaggi della suoneria si ferma prima di quello del tempo "rimanendo indietro" nel numero di colpi suonati.

Vi sono diversi modi per ovviare a questo inconveniente; quello più semplice, che non richiede interventi sul movimento, è il seguente:

1) si porta la lancetta dei minuti fino a due o tre minuti prima dello scoccare di una mezz'ora qualsiasi; - cliccare sull'immagine per vedere l'animazione:

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2) lentamente, la si riporta indietro finché ad un certo punto l'orologio suona; - cliccare sull'immagine per vedere l'animazione -

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Ripetendo questa operazione ci si accorgerà che vengono suonate in successione tutte le ore e le mezz'ore mentre le lancette, nel loro limitato avanti e indietro, rimangono praticamente ferme. Si smetterà con l'azione quando l'orologio suonerà un numero di colpi uguale all'ora che le lancette indicano essere appena passata. Nel nostro esempio animato, dodici colpi.